Sono sempre di più quelli che non ce la fanno a pagare le spese condominiali. In aumento anche pignoramenti ed esecuzioni forzate.

La crisi si misura anche così, con quelli che non ce la fanno a pagare le spese comuni del palazzo in cui abitano e con i condomini che per qualche tempo chiudono un occhio, ma che alla fine entrano anche loro in difficoltà, gravati dai soldi che devono mettere al posto di chi non paga.
Una situazione precaria che ha aggravato una situazione già al limite prima della crisi e che oggi riguarda anche chi fino allo scorso anno pagava puntualmente.

L’amministratore ora più che mai deve comportarsi da “buon padre di famiglia” per evitare di infliggere un ulteriore aggravio, senza però lasciare che ci vadano di mezzo gli altri, cercando di metterci il buon senso, fecendo magari qualche telefonata in più, organizzando magari piani di rientro.

La crisi morde soprattutto nei condomini di livello medio-basso.

E’ impensabile pianificare in questa tipologia di condomini opere di ristrutturazione, nonostante gli sgravi previsti dalla legge. Alcune volte si arriva addirittura a rinunciare a fare piccoli lavori di manutenzione ordinaria, pur di non spendere un Euro in più.