In questo tempo di particolare emergenza sanitaria l’amministratore di condominio ha degli adempimenti da compiere pur nel rispetto delle direttive del Governo. Vediamo come è possibile organizzarsi.
Di cosa parliamo in questo articolo
Amministratore di Condominio e uscita giustificata
È stata rilasciata dal Governo una chiarificazione riguardante proprio i lavoratori autonomi:
«Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”
È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autocertificazione vincolante o con ogni altro mezzo di prova, la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa.
L’amministratore può recarsi presso il proprio ufficio, anche se sarebbe meglio il lavoro da casa. L’ufficio dell’amministratore non è un pubblico esercizio e quindi sta a lui decidere se tenerlo aperto oppure no.
Se decide di tenere l’ufficio aperto l’amministratore deve rispettare le disposizioni vigenti circa distanze nei contatti sociali (almeno un metro) e misure atte ad evitare assembramenti nello studio. Ovviamente è opportuno evitare in questo periodo di ricevere i condòmini presso il proprio studio mantenendo comunque i rapporti con essi via telefono, email o whatsapp. Le assemblee di condominio in questo periodo non sono consentite.
AGGIORNAMENTO al 23.03.2020:
Dopo il decreto legge del 22.03.2020 l’amministratore di condominio è tenuto a tenere chiuso il proprio ufficio scegliendo lo smart working per la prosecuzione dell’attività del suo studio.
C’è infine l’igiene personale , con i noti consigli circa il frequente lavaggio delle mani, con la prescrizione di non portale sugli occhi o vicine alla bocca.
Pagamenti condominiali con la home banking
L’amministratore effettua i pagamenti quando ha i fondi necessari e questi mancano se i condòmini non versano le quote.
Come si potranno versare fino al 3 aprile visto che non si può uscire di casa se non per “stretta necessità”?
Il pagamento delle rate condominiali non rientra ovviamente nei casi di “stretta necessità” nei quali è consentito uscire ma le quote devono essere corrisposte entro le scadenze stabilite. È bene quindi che i condòmini versino le suddette quote condominiali utilizzando sistemi di pagamento a distanza (es. home banking) e solo in caso d’impossibilità (mancanza della strumentazione che consenta questa modalità di pagamento) prediligere il pagamento personale.
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